Al fine di rendere più agevole l’espressione del proprio fabbisogno, si richiama, di seguito, il concetto di “fabbisogno di innovazione” secondo le indicazioni più comunemente accettate in letteratura:
«Una necessità (bisogno) o una serie di necessità che il soggetto pubblico detiene ad oggi o che (piuttosto) potrà avere in futuro. Questo bisogno non è soddisfatto da prodotti o servizi (o da una loro composizione) attualmente disponibili sul mercato, oppure, al fine di ottenere il suo soddisfacimento, si va incontro a costi eccessivi e/o a rischi inaccettabili»
Un fabbisogno di innovazione può nascere, ad esempio, da:
- Un problema che già oggi impatta negativamente sull’erogazione di servizi di pubblico interesse (ad esempio: un problema tecnico ad alta criticità, un cambio di budget e/o di regime fiscale, un cambiamento del comportamento dei cittadini che impatta sull’efficienza/efficacia dell’erogazione di servizi di pubblico interesse).
- Un bisogno di miglioramento della qualità e/o dell’efficienza dei servizi di interesse pubblico nel futuro o per far fronte a nuovi requisiti operativi in previsione dell’introduzione di nuove funzionalità nel prossimo futuro (ad esempio: il desiderio degli ospedali di fornire ai pazienti trattamenti e servizi di monitoraggio da remoto allo scopo di ridurre i decessi).
- Obiettivi politici per fronteggiare sfide sociali di medio-lungo termine (ad esempio: la riduzione delle emissioni di CO2).
- Requisiti legislativi o di regolamentazione nell’erogazione di servizi di pubblico interesse ad alta efficienza/qualità previsti per il futuro (ad esempio: una legislazione nazionale che richiede una specifica percentuale di servizi pubblici erogabili in modalità maggiormente accessibile a partire da una data ben definita).
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